- Data di pubblicazione
- 20/10/2022
- Ultima modifica
- 16/11/2022
La Regione Emilia-Romagna aderisce a Liberation Route Italia
Il progetto di legge dell’assessore alla Cultura approda in Assemblea legislativa
L’Emilia-Romagna aderirà alla Liberation Route Italia, la rete che si occupa di valorizzare i percorsi e i luoghi storici che hanno caratterizzato in Europa l’azione degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. È stato infatti discusso e licenziato dalla commissione Cultura dell’Assemblea legislativa il progetto di legge che prevede l’adesione della Regione all’associazione collegata alla rete internazionale Liberation Route Europe, nata nel 2014 con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale relativo alla Seconda guerra mondiale.
Insieme alla Regione Toscana e al Ministero dei Beni culturali, già soci attivi di LRI, la Regione si propone di attuare il progetto I Sentieri della Liberazione, che consentirà di valorizzare e promuovere i luoghi della Resistenza presenti in Emilia-Romagna, con particolare attenzione ai sentieri e ai cammini che si intersecano tra le tracce culturali post belliche. Liberation Route sarà un percorso di pellegrinaggio contemporaneo, come il Cammino di Santiago de Compostela o la Via Francigena, dove è possibile ripercorrere la storia visitando e vivendo i luoghi dove la essa è accaduta.
La sfida è quella di offrire, insieme al network internazionale, commemorazioni e iniziative significative, con uno sguardo speciale ai giovani, in vista del 75° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale.
Per questa ricorrenza è in programma la costruzione di un unico memoriale transnazionale sotto forma di sentiero naturalistico, una linea fisicamente tracciabile tra i principali Paesi e le regioni in cui Liberation Route Europe è attiva.
La Regione partecipa all’associazione con una quota di adesione annuale di 3.000 euro rafforzando così gli strumenti attuativi della L.R. 3/2016 “Memoria del Novecento”.
In foto: Ponte Bailey in loc. Carseggio a Castel del Rio (courtesy Andrea Scardova)
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