GIORNO DEL RICORDO 2023

Lezioni magistrali e storie al femminile per celebrare le vittime dell’esodo giuliano-dalmata

06 Febbraio 2023

Il 10 febbraio del 1947 furono firmati i trattati di pace di Parigi, che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza territori italiani. Con la legge 92 del 2004, questa data è diventata la giornata del Ricordo “in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano – dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati”.

Le foibe, voragini rocciose dell’altopiano del Carso, furono usate alla fine della seconda guerra mondiale per “infoibare” (spingere nella foiba) migliaia di istriani e triestini, italiani ma anche slavi, antifascisti e fascisti, colpevoli di opporsi all’espansionismo comunista sostenuto dal Maresciallo Tito. Il numero delle vittime di questo massacro non è precisamente quantificabile, ma le stime parlano di più di 5.000 persone uccise, gettate spesso ancora vive nelle cavità rocciose.

Gli Istituti storici regionali celebrano questa ricorrenza con varie iniziative, che spaziano dall’approccio scientifico a quello più direttamente emotivo. Proviamo a darne di seguito una panoramica.

A Rimini l’Istituto storico propone una lezione magistrale di Raoul Pupo, dell’Università di Trieste, riconosciuto tra i massimi studiosi di foibe. La lezione prende spunto dal suo ultimo libro Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza (Laterza, 2021), e offrirà gli elementi necessari a comprendere la storia del lungo Novecento inquadrato dalla prospettiva dell’Alto Adriatico: una storia nella quale le foibe e l’esodo della popolazione italiana rappresentano un aspetto drammatico, ma non certo l’unico di un territorio plurale come quello dell’Adriatico orientale, che nel corso del ‘900 oscillò fra ribellioni militari come quella di D’Annunzio, squadrismo, persecuzione delle minoranze, fabbriche della morte come la Risiera di San Sabba. La lezione si terrà il 10 febbraio alle 17:00 presso la Sala della Cineteca di via Palazzo Gambalunga.

Il giorno successivo, l’11 febbraio, il Professor Pupo incontrerà alcune classi quinte di Istituti superiori riminesi e terrà una lezione di sintesi sui temi della frontiera alto-adriatica nel corso del Novecento, adatta ad un pubblico che si affaccia per la prima volta allo studio di queste drammatiche vicende.

Un approccio diverso, quasi simbolico, a quel confine conteso, è invece offerto dal saggio Le due Marie. Vite sulla frontiera orientale d’Italia, scritto dal prof. Enrico Miletto dell’Università di Torino.

Maria Pasquinelli e Maria Bernetic sono due figure agli antipodi per formazione, ideali e progetto politico che, pur non incrociandosi mai, furono metaforicamente avversarie e mossero i loro passi lungo la medesima linea del confine orientale italiano. Una ardente militante fascista e repubblichina, ossessionata dal nazionalismo al punto da uccidere un ufficiale inglese a Pola nel 1947, l’altra esponente di primo piano del movimento operaio triestino e della lotta partigiana, dirigente comunista negli anni della frattura fra Tito e Stalin.

Il libro sarà presentato dall’autore, e talvolta arricchito da letture d’attore, in varie città e giornate. Tra queste, Forlì (martedì 7 febbraio alle 17:30 presso l’Istituto storico della Resistenza di Forlì-Cesena), Fiorano Modenese (mercoledì 8 febbraio alle 21 alla Biblioteca Paolo Monelli), Piacenza (venerdì 10 febbraio alle 11 presso l’auditorium fondazione di piacenza e vigevano e in diretta streaming sul canale youtube ISREC Piacenza).

Inoltre, sempre in tema di libri e donne, giovedì 9 febbraio Gigliola Alvisi incontrerà gli studenti di San Felice sul Panaro. La Alvisi è coautrice di un libro per ragazzi dal titolo La bambina con la valigia, da una delle foto simbolo dell’esodo istriano, e raccoglie le memorie di Egea Haffner, che nel 1946, a soli 5 anni, fu costretta ad abbandonare Pola come migliaia di altri italiani. Il suo racconto tiene accesa la luce della memoria e si fa simbolo della storia di chiunque ancora oggi sia costretto a lasciare la propria casa.

L’incontro con gli studenti sarà replicato lunedì 13 febbraio alle 11 a Prignano sulla Secchia. In entrambi i casi l’iniziativa è promossa dall’Istituto storico di Modena.